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La Banca di Credito Cooperativo di Bellegra ha realizzato un workshop dal titolo “Calcare l’impronta. Una Banca, un Territorio, una Comunità”, attraverso il quale verrà presentato lo studio “Il Territorio di competenza della BCC di Bellegra – Linee guida per lo sviluppo delle Terre del Cesanese”, redatto attraverso le competenze di ricercatrici e ricercatori che lavorano nel Laboratorio Geo-Cartografico e nel Centro di RicercaPaesaggio e Territorio” dell’Università di Roma “Tor Vergata”, con il supporto e l’attivo coinvolgimento di testimoni privilegiati e professionisti operanti in loco. L’iniziativa ha l’obiettivo di attivare un dialogo con la comunità locale e un confronto con quelle realtà territoriali che hanno già avuto modo di prendere parte in progetti analoghi, secondo lo spirito e le caratteristiche del credito cooperativo. 

Nello specifico, le Linee Guida per un progetto di sviluppo delle terre del Cesanese rappresentano uno strumento di indirizzo strategico volto a definire le direttrici d’azione più idonee da adottarsi in vista della favorevole evoluzione socioeconomica del territorio nell’attuale area di competenza della Banca Credito Cooperativo di Bellegra, che interessa 30 Comuni dislocati nelle province di Roma e Frosinone. La loro stesura è stata pensata con l’obiettivo di far emergere le direttrici operative entro cui convogliare gli sforzi organizzativi e di investimento per il miglioramento del posizionamento competitivo nell’ambito dell’offerta turistica regionale e nazionale. In particolare, dall’analisi “sul campo” messa in atto dal personale di ricerca dell’Università di Roma Tor Vergata – Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società – è emerso che il territorio possiede una molteplicità di componenti materiali, immateriali e paesaggistiche di notevole valore e capacità attrattiva da destinarsi alla valorizzazione turistica dei luoghi.

Tali componenti vanno dal repertorio delle biodiversità agroalimentari e gastronomiche alle dotazioni culturali a carattere storico, artistico, architettonico a quelle a carattere immateriale e dalle dotazioni a carattere paesaggistico e naturalistico alle le strutture dell’accoglienza e della ricettività turistica in uso. L’insieme di tutte queste dotazioni (dettagliate anche all’interno delle linee guida in una densa appendice per mezzo di schede quali-quantitative dei patrimoni culturali comunali) unitamente ai processi e ai protagonisti del sistema produttivo turistico-economico, costituiscono il patrimonio complessivo verso cui si è orientata l’analisi conoscitiva al fine di poterla destinare alla progettazione dell’offerta territoriale.

Un’offerta che si ritiene potrà essere tanto più efficace e attrattiva quanto più saprà avvalersi anche di eventi e manifestazioni di nuova invenzione capaci di rispondere ai gusti di una domanda turistica moderna sensibile ai concetti di terroir, genius loci, olismo, backstage. Nelle conclusioni della ricerca, viene concepito un “decalogo del fare” entro le cui trame vengono dettagliate le azioni di intervento di tipo prioritario e le linee di indirizzo di sviluppo del territorio, in particolare: 

1. sviluppare negli stakeholder locali la capacità di farsi interpreti attivi e coscienti del territorio; 

2. favorire l’adeguamento delle competenze e della qualificazione professionale degli addetti al settore ricettivo e turistico-alberghiero, mediante piani di formazione permanente; 

3. individuare forme di governance efficiente e partecipata dei processi di elaborazione dei piani attuativi delle politiche d’impresa; 

4. porre in atto forme evolute/unificate di pratiche del marketing territoriale che superino gli attuali frazionamenti al fine di narrare il territorio come destinazione unica e integrata; 

5. promuovere la capacità del “fare impresa” nel settore dell’accoglienza turistica facendo assumente ad alcuni enti intermedi, tra questi i G.A.L., una diversa e rinnovata centralità nella realtà territoriale che può beneficiare del dinamismo del sistema bancario e del mondo creditizio legato a sistemi cooperativi. 

6. restituire valore sociale al sistema associazionistico valorizzando il terzo settore; 

7. progettare dei «community event» a forte richiamo turistico connesso alla fruizione gastronomica del territorio; 

8. inserirsi in reti organizzate regionali, nazionali e internazionali, utili a sviluppare e qualificare le imprese della filiera turistica del territorio; 

9. incrementare processi, percorsi e nuovi itinerari volti a favorire la mobilità turistica sostenibile e ad attrarre un diverso target di riferimento; 

10. avviare percorsi di accoglienza attraverso forme di turismo alternativo (e.g. bed and breakfast, alberghi di comunità, borgo albergo, glamping e messa a valore del patrimonio storico). 

Le Linee Guida per un progetto di sviluppo delle terre del Cesanese, la cui redazione è stata possibile grazie a una stretta collaborazione tra Università, Enti territoriali BCC di Bellegra, finanziatrice del progetto, sono state l’esito di una strategia di ricerca multidisciplinare da cui sarà possibile ricavare i necessari orientamenti teorici e metodologici con cui perseguire uno sviluppo integrale e integrato del territorio nel solco dei principi della sostenibilità, dell’inclusività e della partecipazione comunitaria. 

Il workshop si terrà sabato 25 febbraio alle ore 15:30 presso l’Hotel Sancamillo di Bellegra in via S. Francesco, 22. L’ingresso è libero. 

Per info: organizzazione@bellegra.bcc.it