usucapione
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a cura della Dott.sa Martina Taurone dello Studio Legale Pasquazi & Partners – Roma-Cave-Tivoli

Nelle nostre zone sovente si ricorre a procedimenti di usucapione al fine di vedersi riconosciuta la proprietà di un bene quando si possiede un immobile, intestato ad altri, per oltre venti anni, comportandosi come un vero e proprio proprietario.

Perché possa scattare l’usucapione, però, non è sufficiente il solo utilizzo dell’immobile per venti anni comportandosi da proprietari, ma è necessario anche un possesso pubblico e pacifico: in pratica, il possesso non deve essere stato acquistato in modo violento o clandestino così che un ladro, per esempio, non potrebbe mai usucapire il bene sottratto al legittimo proprietario.

Spesso mi è stato posto il quesito relativo alla possibilità da parte di un figlio di usucapire la casa di proprietà dei genitori, magari dopo il loro decesso.
Ebbene, in linea di principio si dovrebbe rispondere di no. Infatti l’usucapione è esclusa tutte le volte in cui il proprietario del bene sia a conoscenza del fatto che un altro soggetto stia utilizzando il proprio immobile per i propri bisogni e, ciò nonostante, tolleri tale situazione, consentendoglielo espressamente.

I genitori, solitamente, non solo tollerano la presenza di un figlio in una casa di loro proprietà ma, il più delle volte, sono ben contenti di ospitarlo, anzi essi stessi mettono a disposizione l’abitazione per aiutarlo e sostenerlo. E’ evidente, quindi, che in siffatti casi l’usucapione non potrà mai scattare.

Invero l’usucapione è possibile solo se il vero proprietario del bene si disinteressa totalmente allo stesso e al fatto che altri lo stiano utilizzando. A tal proposito ed a scopo esemplificativo supponiamo che, senza aver chiesto alcun permesso, il figlio decida di utilizzare la casa di proprietà dei genitori come propria abitazione e che vi trasferisca il proprio indirizzo di residenza, oltre a sottoporlo ad una ingente ristrutturazione per adeguarlo alle proprie esigenze. Supponiamo, ancora, che tale situazione si sia protratta per almeno venti anni senza che i genitori o i fratelli, nonostante ne fossero al corrente, facessero qualcosa per manifestare il loro disappunto. In questo caso è possibile l’usucapione?

La risposta è affermativa a patto che il figlio riesca a dimostrare con testimoni e documenti che l’atteggiamento dei genitori era dovuto non alla tolleranza ma al disinteresse e all’indifferenza degli stessi.

Dott.sa Martina Taurone