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IL RICAMO A PALESTRINA
Domenica 7 agosto alle ore 19 presso i locali della Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina (Corso Pierluigi 3, Palestrina). il Circolo Culturale Prenestino “Roberto Simeoni” ha promosso un evento su:

ARTE DEL RICAMO A PALESTRINA

Avremo con noi alcune “ricamatrici storiche” che ci racconteranno l’arte del ricamo, verranno esposti lavori vecchi e nuovi eseguiti a Punto Palestrina. I ragazzi del settore giovani del Circolo Simeoni ci presenteranno un loro lavoro “visivo” e una sorpresa che neanche a noi “senior” hanno voluto svelare.

Momento centrale della serata sarà la proiezione del video-documentario girato dal nostro socio TIMOTEO SALOMONE, sul ricamo a Palestrina. Sarà l’occasione anche per discutere di un “progetto” che scoprirete venendo all’incontro.

Vi aspettiamo!

Perché abbiamo voluto questo evento?

RIANNODIAMO I FILI DELLA NOSTRA STORIA

L’Italia è un paese di tesori nascosti, in ogni suo angolo si possono trovare “tracce” di un passato di rara bellezza. Prendiamo Palestrina, che non è solo il suo Museo Archeologico, sebbene raccolga opere di finissima fattura, o Pierluigi da Palestrina, sebbene più valorizzato all’estero che nel suo paese natio, ma anche l’arte artigiana di un tempo come il ricamo. Si può partire anche da un filato ricamato a Punto Palestrina per ricostruire la storia di un luogo.

Il Circolo Culturale Prenestino “Roberto Simeoni” proprio con l’idea di coniugare la tradizione del passato con lo sguardo sul presente e futuro del nostro Paese, vuole valorizzare un’antica tradizione che, attraverso pazienza e abilità manuali, continui ad esprimere l’amore per il bello, e intende “riannodare i fili” tra vecchie e nuove generazioni. Spesso si suole attribuire alla parola “tradizione” e ancor più a “tradizionalisti” una valenza negativa, identificandola con chi è rimasto aggrappato al passato e detesta la modernità.

Tutte le società si sono sviluppate sulle tradizioni adattandole via via alla maggiore complessità del presente. Non sono gli interessi individuali e neppure la razionalità strumentale a mantenere la coesione sociale ma la dimensione simbolica espressa nelle credenze condivise e nei rituali collettivi. I simboli raffigurano e rappresentano la società e consentono la comunicazione fra i suoi membri.

Questa dimensione contribuisce a creare una comunità collettiva, che trascende i singoli, serve a creare la coscienza collettiva che è un po’ come riannodare i fili di un gomitolo per ricamare.