Sandro_Cefaro_2
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sfiduciato dall’antipolitica: un appello alla coscienza civile dei propri Cittadini

Genazzano è un paese, in cui il Comune non ha mai conosciuto una alternanza politica, dal dopoguerra fino ad oggi è stato sempre gestito con un pensiero unico, con l’unica differenza, lo dico per i più giovani, che dalla caduta del muro di Berlino 1989, da un dominio ideologico si è passati ad un dominio familistico.

Il dominio familistico, non riuscendo a ragionarne altri, è l’unico motivo per cui in data 26.05.2021, a soli 2 anni dal mio insediamento, vengo sfiduciato come Sindaco di Genazzano, dal PD locale, partito di maggioranza, e dall’opposizione, Cambiare Genazzano e Genazzano in Comune. Si è trattato di un grave atto di irresponsabilità, compiuto, in un momento di particolare fragilità sanitaria ed economica, come quella che stiamo vivendo, che ha privato un Comune di una Amministrazione al pari di una nave del suo timoniere.

Abbiamo un commissario prefettizio, sicuramente saprà fare del suo meglio, ma la maggioranza dei cittadini, stenta a comprenderne i veri motivi, e si sta domandando perché è successo, come mai il Sindaco scelto, oltre che dalla maggior parte degli elettori, e dallo stesso PD locale, quest’ultimo lo sfiducia, e l’operazione viene condotta nelle segrete stanze del partito dall’ex-sindaco, lo stesso che l’ha voluto per vincere le elezioni, rifiutando ogni serio confronto di dibattito, su una crisi inventata, studiata di comodo. E’l’antipolitica, che si fa potere, arroganza e non appartiene alla maggior parte degli elettori del PD locale, regionale, nazionale, sicuramente più rispettosi dei principi di democrazia e se ne dovrà chieder conto.

Viene tradito un mandato ricevuto anche dai loro elettori, e tale atto di irresponsabilità, sa di viltà, codardia, assenza di senso civico, non attaccamento agli interessi generali di una intera comunità, a cui, ovviamente, il PD locale ha risposto, farfugliando motivazioni ai più incomprensibili, nascondendosi dietro questioni, come il fotovoltaico, che nessuno meglio di loro, conosce, o come la tanto contrastata nomina, di un nuovo responsabile dell’ufficio tecnico, è chiaro hanno lanciato un messaggio, che sa di copione teatrale già sentito, storico: “rimpossessarsi”, di una macchina amministrativa, che gestisce da sempre ed unicamente in forma oligarchica.

Busseranno, sempre da copione, ad ogni porta dei cittadini, riportando abilmente motivazioni zeppe di falsità, menzogne e chiedendo un futuro consenso elettorale, facendo leva sulle debolezze altrui. Spiegassero, quale strategia si cela dietro, questo atto di sfiducia, nei confronti di una Amministrazione, che ha lavorato giorni e notti, per ottenere milioni di finanziamenti, accelerato l’avvio di 20 progetti di lavoro di riqualificazione, di efficientamento energetico e di messa in sicurezza, tra i più importanti quello della frana di via IV Novembre in attesa di soluzione da 11 anni, delle scuole, del distretto sanitario e due progetti per il Ninfeo Bramante, ha bandito 5 posti di lavoro in Comune, 9 posti di lavoro per un anno, come servizio civile per i giovani, ha avviato per 40 giovani un progetto di alternanza scuola-lavoro, ha avviato la transizione digitale, un corso in essere, di lezioni di linguaggio musicale e teatrale con l’Università di Tor Vergata e in procinto di firmare altre due convenzioni con l’Università di Torino e di Bari, che ha istituito una quadreria museale di quadri di alto valore artistico e economico per svariati milioni, imminente sarebbe stata la pubblicazione di un catalogo e l’inaugurazione della stessa.

Con la sfiducia, a bandi vinti si bloccano due progetti sull’archivio storico e sulla biblioteca. I cittadini tutti dovrebbero interrogarsi, su quanto successo, dopo esser stati all’altezza di gestire una emergenza pandemica, e dopo che una campagna di vaccinazione avviata, ci stava permettendo di vedere una luce in fondo al tunnel, una luce improvvisamente spenta. Si domandassero perché si è voluto privare un Comune, i suoi abitanti, di uno scudo di difesa economica e sociale, di un piano nazionale di rilancio e resilienza, di una speranza, di una fiducia, di una vera crescita politica e culturale per un paese, che la precedente amministrazione aveva condannato al pieno immobilismo, all’arretratezza, e che solo ora stava iniziando a costruire, il domani di ciascuno di noi, il futuro dei giovani genazzanesi. A voi la libertà di comprendere. Non meno colpevole, una opposizione che da dieci anni, non ha mai fatto sentire la sua voce, non ha mai richiesto la convocazione di una qualsiasi commissione.

Maldestramente, ora, con incoerenza sembra essersi, all’improvviso svegliata, per condividere irresponsabilmente, una sfiducia che per loro si traduce, in semplice opportunismo, la loro bandiera. Oggi, tutti questi attori sfiducianti, le cui accuse sono state regolarmente smentite dai fatti e dalla pubblica piazza, scelgono il silenzio, un silenzio fattosi vergogna, per quanto danno hanno recato al paese. Oggi sono tornato a tempo pieno a svolgere il mio ruolo di Primario di Chirurgia dell’Ospedale di Velletri, sono 35 anni che curo il corpo umano, l’esperienza di questi due anni di amministrazione come Sindaco, mi hanno fatto capire di poter curare anche il corpo sociale. Il Sindaco è caduto ma non sconfitto, insieme si può.