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La 67ª Sagra del Marrone di Segni si è conclusa con un successo di tradizione, cultura, gusto e intrattenimento. Un risultato dovuto anche alla cornice veramente suggestiva del borgo in cui l’iniziativa è andata in scena esaltando la suggestione di un contesto architettonico dai connotati unici, che hanno reso l’esperienza della Sagra segnino indimenticabile. Nelle quattro giornate di festa (dal 24 al 27 ottobre scorsi) la città dei Monti Lepini ha regalato un’esperienza sensoriale che ha saputo combinare alla perfezione la bellezza dei suoi pittoreschi vicoli medievali con il calore di un’autentica festa di paese. La 67ª edizione della Sagra del Marrone ha confermato la sua capacità di attrarre migliaia di visitatori, regalando a tutti un’atmosfera unica, immersa nel suggestivo foliage autunnale e resa ancora più incantevole da un clima mite che sembrava quasi estivo. Il cuore pulsante del borgo dei Monti Lepini ha vibrato di arte, musica, tradizioni e, naturalmente, del prelibato marrone segnino, che quest’anno ha fatto da protagonista indiscusso. Segni ha aperto le porte a una festa che ha visto un’armonia perfetta tra passato e presente, tra storia e innovazione. Ogni angolo del centro storico è stato invaso da un tripudio di colori e profumi, mentre le strade principali e le deliziose stradine del centro storico, stracolme di turisti e residenti, sono diventate il palcoscenico di una celebrazione che ha saputo fondere con naturalezza enogastronomia, cultura e tradizione. Ipnotico da ammirare il passaggio del trenino luminoso che non ha mancato di esercitare il suo poderoso fascino su tutti. Quella del 2024 è stata un’edizione particolarmente ricca, non solo in termini di appuntamenti, ma anche di contenuti. A caratterizzare la manifestazione, oltre alla presenza di stand gastronomici e fraschette che offrivano piatti tipici a base di marrone, sono state anche le numerose iniziative culturali e istituzionali, che hanno fatto di questa edizione una delle più coinvolgenti degli ultimi anni.

“Una grande soddisfazione per tutti,”

ha commentato il sindaco di Segni, Silvano Moffa. 

“Abbiamo lavorato affinché ogni angolo della città fosse una scoperta, e i risultati ci hanno dato ragione, con un programma più ricco e significativo rispetto al passato.”

In effetti, la Sagra ha visto un’ampia partecipazione a eventi culturali di rilievo, come le mostre d’arte a cura di Segni Spazio Cultura, i concerti dal vivo e le visite guidate ai monumenti storici della città, tra cui il Ninfeo e il Museo Archeologico. Tanti anche gli appuntamenti letterari e teatrali, che hanno trovato spazio in luoghi simbolo del paese, come la biblioteca comunale, dove molte realtà diverse hanno animato il pubblico con uno spettacolo coinvolgente. Uno degli eventi più apprezzati dai visitatori è stato senza dubbio il Trenino Luminoso, che ha accompagnato il pubblico in un suggestivo tour della città, offrendo una vista insolita e affascinante del borgo medievale. Questo simpatico mezzo di trasporto ha percorso le stradine di Segni, regalando ai passeggeri un’esperienza emozionante e un’ulteriore occasione per ammirare la bellezza della cittadina, che si è rivelata ancora più incantevole con il cielo azzurro di ottobre e il calore tipico di una primavera in anticipo. Tantissime le iniziative che si sono susseguite in un ricchissimo programma tra visite guidate a luoghi d’arte, aperture straordinarie, esposizioni, spettacoli teatrali, workshop fotografici,allestimenti ad hoc, mostre, convention, tavole rotonde, performance, musica ed intrattenimento.

Ha dichiarato il Primo Cittadino di Segni il dott. Silvano Moffa.

La sagra consente ai tanti visitatori di ammirare le nostre vestigia,  di conoscere la nostra cultura e la storia del passato, conoscere le nostre tradizioni”

Domenica un Convegno sull’Eccellenza del Marrone ha catalizzato l’attenzione su una punta di diamante del territorio e sulle sue peculiarità. Un patrimonio ancora da poter accompagnare verso ulteriori futuri traguardi come è stato sottolineato da autorevoli voci durante il Convegno presso il Museo. Circondati dall’elegante allestimento della mostra itinerante “Res Rustica- L’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo”, allestita per l’occasione con lo slogan “valorizziamo il passato…coltiviamo il futuro!”,  i diversi relatori illustri hanno preso la parola per incensare l’attività meritoria svolta sin qui e offrire nuove prospettive di supporto e sviluppo futuro. La Mostra è a cura della Compagnia dei Lepini, guidata dal Presidente Quirino Briganti.

Il programma si è arricchito ulteriormente con eventi di carattere istituzionale, come il convegno “Il Marrone di Segni: Prodotto di Eccellenza” che ha visto la partecipazione dell’assessore regionale all’agricoltura e alla sovranità alimentare onorevole Giancarlo Righini e di esperti del settore come Paolo Gramiccia, della Direzione agricola Regionale del Lazio,  e Massimiliano Raffa, Commissario ARSIAL, i quali hanno discusso del valore economico, produttivo e turistico del marrone segnino. Il convegno, molto seguito, ha sottolineato l’importanza di questo prodotto tipico come driver di sviluppo per il territorio, ma anche come elemento di unione tra cultura, tradizione e innovazione. A qualificare l’evento anche l’onMicol Grasselli, Consigliere Regionale del Lazio, Vice Presidente VI Commissione Lavori pubblici e trasporti di Roma, l’onMario Luciano Crea,Consigliere Regionale del Lazio, Vice Presidente V Commissione Cultura, Spettacolo sport e turismo. A moderare il convegno il giornalista Stefano Raucci,voce di Radio Radio. Presenti molti esponenti dell’Amministrazione di Segni come l’Assessore Marco Salvi, Assessore allo Sport e Servizi Sociali, l’Assessore Antonella Iannucci, Assessore alle Attività Produttive e al Bilancio, l’AssessoreCesare Ferretti, Assessore ai Lavori Pubblici,  il Vice Sindaco Chiara Pizzuti.

Ha dichiarato Giancarlo Righini: 

“In un’epoca di cambiamenti climatici c’è una Regione Lazio che sostiene gli agricoltori con ricerca, innovazione e programmazione, iniziamo con un percorso di rilancio dell’agricoltura che per noi rappresenta il punto focale dell’azione di governo”.

Gli fa eco l’on. Micol Grasselli:

Una iniziativa molto molto partecipata, è una gioia vedere Segni pieno di persone e famiglie che vogliono assaporare il marrone segnino. Abbiamo fatto, insieme al sindaco Silvano Moffa e a tutta l’Amministrazione con la presenza anche dell’on Gian Carlo Righini, Assessore all’Agricoltura, un convegno molto interessante dal quale poter prendere spunti e lavorare  in seguito anche in Regione e in cooperazione con tutti i territori della nostra Regione.  Una Sagra veramente magica e meravigliosa”.

Conclude l’on. Mario Luciano Crea:

“Queste manifestazioni sono la testimonianza che i nostri territori sono ricchi di bellezza e quindi il compito delle istituzioni è quello di diffondere il più possibile la cultura dei nostri territori: è una missione importante. Oggi si incrociano due temi fondamentali: l’agricoltura ed i turismo perché visitare questi luoghi. Il nostro Presidente Francesco Rocca, nel momento in cui si è insediato, ha detto che la Regione Lazio deve essere la casa di tutti i Comuni e oggi Segni ne è proprio la testimonianza”.

Domenica 27 ottobre, il gran finale ha visto il culmine della festa con il Corteo Storico della Copéta, un affascinante corteo in costume d’epoca che, con partenza dalla sala polifunzionale di via Traiana,  ha attraversato le vie di Segni, seguito da una folta folla di spettatori fino in Piazza Santa Maria con la distribuzione della copèta. Il Sindaco Silvano Moffa “ha distribuito nella Loggia della Piazza del Comune 14 decine di copta ai Contestabili delle Contrade, cioè due decine per Contestabile da dividersi per ciascuna contrada e vino a sufficienza” come riportato negli Statuti Ssegnini, Libro V degli straordinari, cap. 28. Lo stesso Moffa ha dichiarato ai nostri microfoni:

“Il Corteo Storico che è il Corteo della Copeta che ripercorre un periodo particolare: l’epoca degli Statuti Medievali perché Segni oltre ad avere una storia bi-millenaria alle spalle, ha anche una storia di autonomia come comune che l’ha resa celebre nel passato e che costituisce oggi un elemento di grande richiamo e di grande fascino per coloro che vengono a visitare anche le nostre pre-esistenze.

Quindi il marrone con la sua tradizione, con la sua qualità e la sua crescita, con la sua capacità di imporsi nei mercati, non dimentichiamo che con il nostro marrone si fa il marron glasse-  ma anche le tradizioni e la  cultura di un territorio che con la Storia batte il suo cuore antico”

La storicità di questo evento è stata arricchita dalla spettacolare esibizione degli sbandieratori di Carpineto Romano e dai tamburi tonanti di Segni, che hanno coinvolto il pubblico in un caleidoscopio di colori, suoni e tradizione.

Benedetta da un sole così invitante e caldo da sembrare estivo, la sfilata ha scintillato nell’incedere elegante dei figuranti e il vastissimo pubblico ha potuto proprio gustare lo spettacolo degli sbandieratori che hanno eseguito mirabili performance accompagnati da un tappeto musicale a cui si sono ripetutamente sovrapposti scroscianti applausi. Grande attenzione anche al dispiegamento di forze dell’ordine e vigili che hanno garantito uno sviluppo sereno dell’iniziativa.

Raffinata e suggestiva anche l’esposizione ospitata presso il sontuoso Palazzo Comunale di Segni arricchito, in tutto l’ingresso ed il prezioso giardino interno -uno scrigno di rara bellezza. Nella affascinante Mostra intitolata “Eden, echi di emozioni” a cura di Segni Spazio Cultura, i tantissimi visitatori hanno potuto apprezzare dipinti e installazioni ma anche oggetti d’arte da indossare, creazioni colorate che hanno amplificato la bellezza della “Sagra del Marrone” offrendo anche prospettive culturali più spiccatamente dedicate all’arte. Durante la sagra oltre alla squisitezza dei piatti preparati anche la musica ha deliziato i presenti con un concerto di musica popolare in Piazza Santa Maria. A chiudere la festa, i balli popolari e il dj set hanno fatto danzare i partecipanti fino a tarda sera, segno di un’edizione che è riuscita a coniugare tradizione e divertimento, cultura e intrattenimento.

In definitiva, la 67ª Sagra del Marrone si è confermata un successo per il grande afflusso di pubblico, ma anche per la qualità degli eventi proposti, che hanno saputo coinvolgere un pubblico variegato, dalle famiglie ai turisti, dai residenti agli appassionati di enogastronomia. Un appuntamento che si è rivelato, ancora una volta, il fiore all’occhiello delle manifestazioni autunnali del Lazio, capace di celebrare il marrone segnino come simbolo di una comunità che vive di tradizione, ma guarda al futuro con fiducia. Segni ha dimostrato, ancora una volta, di saper fare della sua storia, della sua cultura e delle sue eccellenze un potente motore di sviluppo e di attrazione turistica. E il successo di questa edizione non fa che rafforzare la convinzione che la Sagra del Marrone sia destinata a crescere, anno dopo anno, diventando sempre più una vetrina delle meraviglie della città e un appuntamento immancabile nel panorama delle feste tradizionali italiane.

Alessandra Battaglia