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L’arte come ponte tra passato e presente, come strumento di riflessione sulle origini, la spiritualità e la connessione profonda dell’uomo con la natura. Con questa intenzione, la scultrice Bernarda Visentini presenta la sua mostra personale dal titolo “ARCHEOSCULTURE”, che inaugurerà il 16 novembre alle 18:00 presso lo storico spazio espositivo della Associazione culturale “Lavatoio Contumaciale” di Roma. Noto per la sua vocazione artistica, nel suo 50° anno di iniziative il “Lavatoio”, diretto da Tomaso Binga, presenta con l’esposizione della Visentini un percorso che fonde la ricerca archeologica con la scultura contemporanea, proponendo una riflessione profonda su miti, simboli e antiche divinità. A presentare e condurre l’inaugurazione sarà la giornalista e curatrice della mostra dott.ssa Carla Guidi. Interverrà Massimo De Simoni, Presidente Associazione Etica.  Ad accompagnare la presentazione seguirà un momento conviviale e un repertorio l’esecuzione di alcune originali composizioni musicali alla tastiera del dr. Keylord. La mostra sarà visitabile fino al 22 novembre 2024. 

Nel suo lavoro, Bernarda Visentini unisce archeologia e scultura in un linguaggio che attinge direttamente dai mondi antichi, ma che si rinnova e si adatta alla sensibilità moderna. L’artista racconta:

“Nel mio percorso artistico archeologia e scultura si incontrano e si rafforzano attraverso viaggi e studi che compio, finalizzati ad una costante presa di coscienza delle necessità dell’uomo di riappropriarsi del rapporto armonioso e corretto con la natura”.

Le sue opere nascono dalla fascinazione per le antiche culture e dai loro simboli, che si rivelano come archetipi primordiali, ancora capaci di parlare all’uomo contemporaneo.

Al centro di questa mostra, il tema della Dea Madre – simbolo universale della fertilità, della creazione e della connessione con la natura – si fa protagonista. Nelle sculture di Visentini, la figura della Dea emerge come una potente rappresentazione archetipica, in cui la matericità del cemento cellulare espanso, fragile e polveroso, diventa metafora del presente che si confronta con la forza immutabile degli archetipi. Il materiale, apparentemente fragile, sottolinea la fragilità del nostro tempo, mentre il simbolismo arcaico delle sue sculture propone un contrappunto alla contemporaneità, un invito a riscoprire e valorizzare la sacralità delle origini.’

Il Prof. Sergio Rossi dichiara: 

Uno tra i maggiori meriti di Bernarda Visentini, che io considero una delle scultrici italiane contemporanee di maggior interesse, è quello di essere aperta e ricettiva verso epoche, culture e mondi assai lontani ma che l’artista sa sempre ricondurre entro confini e temi che sono assolutamente i nostri; e lo fa non secondo una logica per cosi dire nostalgica o retroattiva, ma rivisitando quelle forme elementari e sintetiche ancorandole ad una nuova grammatica della percezione visiva, pur mantenendone i primigeni significati rituali e simbolici. Tutto questo lo vediamo espresso assai bene nella mostra promossa dall’Associazione Culturale “Lavatoio Contumaciale”.

Tra le opere più significative di questa esposizione, spicca la stele bianca coppellata, (in fotografia a sinistra del testo in lettura) intitolata “Lo scivolo della fertilità”, una scultura che richiama i misteriosi incavi presenti su molte rocce preistoriche. Questi segni, diffusi in tutto il mondo, erano probabilmente legati a rituali di litoiatria, pratiche sacre in cui le pietre venivano considerate portatrici di poteri rigeneranti. La stele di Visentini sembra evocare proprio quella potente simbologia, trasformando la superficie del cemento in un terreno fertile di connessioni tra passato e presente, tra uomo e natura.

Attorno a questa stele, sono collocate altre sculture che rielaborano il concetto della Dea Madre. Le sue opere, dalle più antiche alle più recenti, raccontano la divinità che genera la terra, gli esseri umani e i cieli, ma anche il ruolo delle matriarche come prime artefici dello sviluppo dell’agricoltura. In particolare, la “Dea aviforme”, con la sua maschera di anatra, rimanda all’osservazione degli uccelli migratori, simbolo dei cicli naturali e del rinnovamento stagionale. La ricerca offre approfondimenti e letture di simboli preistorici collegati con le “Madri” bianche. La mostra si arricchisce anche di una serie di pannelli che traggono ispirazione dai simboli preistorici, come “Origini”, “Spirali”, “Serpenti” e “Civetta”. Questi ideogrammi evocano linguaggi arcaici che affondano le radici nei primi sistemi di scrittura e nelle pratiche rituali, mentre le figure stilizzate delle “Dee Madri” sulle pareti bianche, pur mantenendo un’estetica sintetica e moderna, trasmettono il messaggio di una spiritualità antica, raffigurata in forme eleganti e sottili. Bernarda Visentiniosserva, infatti, come le antiche figurine, spesso frammentate dal passare del tempo, mostrino una sorprendente eleganza, rappresentando donne adornate con abiti raffinati e accessori simbolici. Il fascino di questi reperti non risiede solo nella loro antichità, ma anche nell’intensità spirituale e simbolica che riescono ancora a trasmettere.

Il linguaggio della materia e il viaggio nel tempo
Il cemento cellulare espanso che l’artista impiega nelle sue sculture non è solo una scelta materiale, ma anche concettuale. Come afferma il critico d’arte Enzo Santese, la sua ricerca non si limita a una mera riproduzione storica di motivi antichi, ma si trasforma in una “traduzione plastica” che rende il significato simbolico e archeologico delle sue opere non solo visibile, ma tangibile. La materia diventa veicolo di memorie, di tensioni interne, di forze primordiali che continuano a vivere attraverso la sua arte.

Il cemento additivo espanso, infatti, è un materiale che permette di esprimere la delicatezza e la forza delle sculture di Visentini, in cui la superficie, levigata o porosa, diventa un terreno d’incontro tra il passato e il presente. La scelta di questo materiale – e la sua lavorazione – conferisce alle opere un senso di fragilità e al contempo di potenza, dando vita a una continua dialettica tra la memoria storica e la realtà contemporanea. La mostra “Archeosculture” di Bernarda Visentini non è solo un omaggio alle antiche civiltà, ma un invito a riflettere sulla nostra relazione con la natura e con il divino. Come scrivono i critici d’arte G. Galdenzi e R. Dudine, la ricerca dell’artista segna un ritorno alla “primigenia creativa”, un dialogo profondo con un passato che può ancora insegnarci il rispetto per la terra, la spiritualità e l’equilibrio tra uomo e cosmo.

L’esposizione, che si terrà fino al 22 novembre 2024, sarà un’opportunità per entrare in contatto con un mondo che, pur essendo lontano nel tempo, continua a suscitare emozioni e riflessioni attuali. Un viaggio nel passato, ma anche un invito a guardare al futuro con consapevolezza e armonia.

Durante l’esposizione si terranno altri eventi: il primo intitolato ” La materia poetica” si svolgerà mercoledì 20 novembre 2024, alle ore 18:00 su “⁠Forme di poesia tra Oriente ed Occidente (Haiku ed altri poemi)” a cura di Simona Verrusio, attrice performer. Interverranno con performance di musica e poesia Venditto Michele Tuozzolo, Lorenzo Labagnara, Terry Olivi.

Altro evento ci sarà in concomitanza con la conclusione della mostra: Finissage venerdì 22 novembre, alle ore 18:00. Terranno conferenze i professori Sergio Rossi e Marco Bussagli. Verranno presentati la monografia di Sergio Rossi – “Bernarda Visentini e la sostenibile leggerezza dell’arte” (ed. Cartograf 2023) e l’ultimo libro di Marco Bussagli – “I male in bocca”. La lunga storia di un’iconografia dimenticata. (ed. Medusa 2023).

Alessandra Battaglia

Riepilogo Info

“Archeosculture”

Mostra personale di Bernarda Vicentini

Inaugurazione: 

VERNISSAGE 16 novembre 2024, ore 18:00 aperitivo e brindisi
Luogo: Associazione Culturale “Lavatoio Contumaciale”

Piazza Perin del Vaga 4 (piazza a latere della confinante P.za Melozzo da Forlì,

nel locale di un ex “lavatoio contumaciale” all’interno del giardino).

Roma (Via San Francesco di Sales, 3)
Orari: Lunedì – Sabato, 10:00 – 19:00

Periodo Mostra: dal 16 al 22 novembre 2024

FINISSAGE – Venerdì 22 novembre, ore 18

Ingresso gratuito

Info e prenotazioni visite in altri giorni tel.320 1644022 – www.archeosculture.com