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Parte da Subiaco, dalla Biblioteca Statale del Monumento di Santa Scolastica, a pochi chilometri da Roma, nella splendida Valle dell’Aniene, il contributo italiano alla discussione innescata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per un nuovo Bauhaus europeo (NEB).

Il nuovo Bauhaus europeo è un’iniziativa creativa e interdisciplinare che collega il Green Deal europeo  ai nostri spazi ed esperienze di vita, per immaginare e costruire insieme un futuro sostenibile e inclusivo che sia bello per i nostri occhi, le nostre menti e le nostre anime.

Tra le sfide emerge il ruolo chiave della Cultura digitale, delle istituzioni scolastiche e delle Istituzioni e dei luoghi della cultura, come opportunità per qualificare la “domanda di culturaper un nuovo Bauhaus europeo.

L’incontro/webinar, si terrà venerdì 7 ottobre, dalle ore 15:30 alle ore 18:00 con il titolo ““Cultura Digitale come fattore di sviluppo del Paese e dell’Europa per un nuovo Bauhaus europeo “ il cui programma e le modalità per partecipare sono reperibili al link: https://www.diculther.it/blog/2022/09/22/webinar-48-7-ottobre-2022-presentazione-e-avvio-della-programmazione-delle-attivita-diculther-per-la-s-2022-23/

Da quest’anno scolastico, i singoli webinar di accompagnamento alle attività #DiCultHer rivolte al mondo dell’istruzione, nella visione del nuovo Bauhaus europeo, che si svolgeranno tutti i venerdì pomeriggio, fino al 9 maggio 2023, Festa dell’Europa,  come da calendario in progress all’indirizzo https://www.diculther.it/webinar-settimanali-ottobre-2022-maggio-2023/, saranno contestualizzati in luoghi simbolo della nostra cultura, per ribadire il legame con le nostre radici culturali e il ruolo e le potenzialità offerte oggi dal digitale nella promozione della Cultura e la salvaguardia e valorizzazione dell’identità culturale dei territori e non solo. Quello di avvio del 7 ottobre, sarà contestualizzato nella Biblioteca Statale del Monumento di Santa Scolastica, patrimonio culturale nazionale, dove è nata la stampa in Italia, con l’obiettivo di mettere in relazione il ruolo che la stampa ha avuto per la promozione della Cultura in Italia e nel mondo, e le potenzialità offerte oggi dal digitale nella promozione della Cultura e la salvaguardia e valorizzazione dell’identità culturale dei territori.

Per l’Associazione internazionale #DiCultHer e i suoi numerosi e qualificati partner, l’incontro del 7 ottobre, rappresenta un’occasione rilevante per far emergere le iniziative promosse dalla Rete in materia di definizione e riconoscimento delle Culture Digitali come campi e identità cognitive per rafforzare la coesione sociale e promuove la condivisione dei valori, ma anche occasione per consolidare la diffusione di una cultura digitale omogenea e condivisa, fondata sulla conoscenza delle tecnologie digitali e delle sue potenzialità e criticità.

Le attività che verranno presentate il 7 ottobre, nella visione del NEB, e rivolte al sistema scolastico nazionale ed europeo, sono tutte rivolte alla promozione e al sostegno di una cultura digitale come una delle fonti di conoscenza necessarie per i cittadini europei del presente e del futuro. Un nuovo insieme di competenze per garantire la conservazione, valorizzazione e promozione dei patrimoni identitari di ognuno anche ai fini della sua trasferibilità alle nuove generazioni.

Queste attività. nella visione del NEB, che ne traccia la strada, rappresentano un’azione culturale che parte da un’idea rinnovata di “spazi di apprendimento”, intesi come agorà virtuali dell’innovazione e piattaforma in cui sperimentare la riappropriazione di conoscenze e competenze digitali nelle quali studenti e docenti insieme possano sviluppare percorsi cognitivi condivisi anche per favorire la reciproca condivisione di nuovi saperi.

In questo paradigma, le metodologie e tecnologie digitali diventano abilitanti, quotidiane, “familiari”, strutturali, al servizio di attività orientate alla formazione e all’apprendimento condiviso. Una sfida questa in grado di fornire alla società le chiavi di lettura del presente necessarie a creare la transizione verso il futuro, coerente ed anticipatrice della discussione in Europa per riguarda l’istruzione, la formazione, l’integrazione, la parità di genere, le pari opportunità. 

Sono queste le visioni descritte nei documenti programmatici e di contesto promossi da #DiCultHer, come il Manifesto Ventotene Digitale e/o laCarta di Pietrelcina, che hanno segnato ulteriori momenti di riflessione per la promozione di concrete azioni che pongono la “Cultura” al centro del “Progetto d’Europa” nel suo essere “bene comune” e dispositivo fondamentale di coesione sociale, legate alla Ricerca, all’Alta formazione e all’Educazione scolastica.

Il messaggio guida che #DiCultHer ha intercettato e nelle cui istanze si è identificata è stato “Ripartire dalla cultura come bene comune e come condivisione”. Non uno slogan, ma un presupposto indispensabile per la crescita sociale, culturale ed economica sostenibile che #DiCultHer ha ripreso e rilanciato anche in Europa, estendendo gli obiettivi che fin dal principio, 2015) ne hanno sotteso la programmazione e le azioni nel nostro Paese per ridisegnare la prospettiva di interventi in direzione del rafforzamento dell’identità europea e del suo sviluppo sociale nella vita, nel lavoro, nella condivisione dei valori comuni.

Se le attività programmate per l’a.s. 2021-22, sono state una opportunità per ascoltare la nostra Comunità educante ed in particolare i nostri giovani, le attività che presenteremo da Subiaco il 7 ottobre, intendono consolidare, nella visone del NEB, la creazione e la partecipazione a “contesti” e spazi di dialogo, dibattiti e discussioni su quel che ci aspettiamo dall’UE domani e su come possiamo contribuirvi oggi, per immaginare “un’Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza”.

Valori essenziali che l’Europa ci ripropone come presupposto base ad ogni politica di ricostruzione e sviluppo e come premessa indispensabile per ogni piano di finanziamento, mediante la formazione e lo sviluppo di una nuova “società della conoscenza”, che prenda le mosse dalla risorsa più importante che possediamo, ovvero il “capitale immateriale”, il “capitale umano”, e cioè le persone, l’io e il noi: i nostri giovani!

In quest’ottica l’invito dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per un nuovo Bauhaus europeo,  assume un significato ancor più rilevante, quasi utopico: concentrare l’attenzione per reimmaginare una vita sostenibile in Europa, sulla formazione e l’educazione delle “risorse umane” in modo da orientare qualitativamente e con fiducia la nostra “rinascita” (Gianni Letta, introduzione al libro Conoscenza, competenza, creatività, crescita. Editori Laterza, 2021).

Dobbiamo farlo e possiamo farlo!! Perché proprio in questi momenti di difficoltà abbiamo visto l’inestimabile capacità di resistenza e resilienza di molte, anzi moltissime persone, dinanzi alle problematiche poste dalla pandemia e in questo momento posta anche dalla guerra in atto nel centro dell’Europa. Sono questi segnali importanti di rinascita da valorizzare e da coltivare perché ravvivano il senso di appartenenza ad una comunità, il percepire di essere persone, esseri umani, ma anche cittadini, di slancio e com-passione verso gli altri, esempio e testimonianza.

Per #DiCultHer, l’occasione ci sarà data dal coinvolgimento attivo  delle nostre scuole al “nuovo Bauhaus europeo“, con l’auspicio anche di un Progetto di “Valle dell@niene” che coinvolga le Scuole e le istituzioni della Valle,  cosi come sollecitato dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ricordandoci come il movimento Bauhaus, oltre cento anni fa, assunse rapidamente una dimensione internazionale, influenzando e plasmando il pensiero creativo e il design in tutto il mondo che, combinando arte e praticità, l’ingegnosa avanguardia del Bauhaus ha inciso concretamente sulla transizione sociale ed economica verso la società industriale del XXº secolo. Oggi, come ci ricorda la presidente Ursula von der Leyen abbiamo bisogno di un nuovo Bauhaus per rendere “sostenibile l’economia dell’UE”. Per farlo c’è bisogno dell’impegno di tutti e la chiave di volta per cambiare la vita, le teste, i malcostumi, le brutte abitudini e formare le nuove generazioni è la cultura.

Nuovo Bauhaus europeo, Manifesto Ventotene Digitale, Carta di Pietrelcina, rappresentano quindi lo scenario culturale di riferimento  per la programmazione delle attività per questo anno scolastico  e gli obiettivi per riappropriarsi della titolarità partecipata all’Europa ripartendo dalla Cultura come bene comune per una nuova “Megàle Hellàs”, che sappia raccogliere la straordinaria eredità culturale italiana ed europea, accrescendola grazie alla creatività dei suoi giovani e valorizzandola col coinvolgimento delle «comunità di patrimonio», nello spirito della Convenzione di Faro.

 La programmazione delle attività per l’a.s. 2022-23 che verrà presentata dalla Biblioteca di Subiaco, tiene conto della pregressa collaborazione tra DiCultHer ed alcune Organizzazioni culturali italiane con le quali #DiCultHer condivide una “visione comune” che ha sempre mirato a consolidare la collaborazione tra le parti per costruire un’offerta educativa/formativa integrata e innovativa per un’Europa sostenibile, che mette al centro la ‘creatività’ dei nostri giovani nella strutturazione della nuova Cultura Digitale per innovare nell’educazione al e con il patrimonio, per sostenere l’attitudine al cambiamento attraverso la consapevolezza che la cultura e il digitale possono esserne una formidabile leva per un’idea rinnovata di “spazi di apprendimento”.

Alla luce delle esperienze pregresse, la programmazione delle attività #DiCultHer per l’a.s. 2022-23, di cui al link https://www.diculther.it/programmazione-diculther-2022-2023/, prevede un piano di azioni costituito da iniziative GIÀ SPERIMENTATE, di diverso livello e struttura ma orientate tutte alle nostre Comunità educanti per stimolare ulteriori riflessioni pedagogiche circa la necessità di educare al e con il patrimonio culturale.